Mercoledì 15 Febbraio 2023 alle ore 18 nella Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31, a Teramo, proseguono gli incontri culturali settimanali del Salotto “Prospettiva Persona” (patrocinio Fondazione Tercas).
Il Salotto focalizza l’attenzione sulla poetessa teramana Giannina Milli, a cura di Rita Albera
In presenza: Sala ‘Annunziata’, via N. Palma, 31, 64100 - Teramo
a distanza: Google meet, iscriversi a: segreteriasalottoculturale@gmail.com
Approfondimento
Le poesie ribelli di Giannina Milli
Giannina si chiama Giovanna quando nasce a Teramo il 24 maggio 1825. Il padre Bernardo fa il sellaio, la madre Regina Rossi è figlia di un libraio ed è lei che si occupa dell’educazione della bambina, che come tutte le femmine dell’epoca viene educata a casa, instillando in lei l’amore per la letteratura. A 5 anni già conosce a memoria intere strofe di poesie e presto inizia anche a improvvisare versi.
Il padre Bernardo fa il sellaio, la madre Regina Rossi è figlia di un libraio ed è lei che si occupa dell’educazione della bambina, che come tutte le femmine dell’epoca viene educata a casa, instillando in lei l’amore per la letteratura. A 5 anni già conosce a memoria intere strofe di poesie e presto inizia anche a improvvisare versi. oca viene educata a casa, instillando in lei l’amore per la letteratura.
A 5 anni già conosce a memoria intere strofe di poesie e presto inizia anche a improvvisare versi.
Poetessa d’improvvisazione, Giannina Milli estasiava il pubblico dei teatri componendo sul momento versi perfetti su temi assegnati la sera stessa. E si serviva della sua popolarità e delle sue poesie per sostenere il Risorgimento.
De Martinis la introduce nei circoli intellettuali avversi ai Borboni e specialmente nel salotto della contessa Marina Delfico che già aveva dato asilo a liberali coinvolti in alcune rivolte. È lì che Giannina scopre il movimento risorgimentale e decide di fare la sua parte. Il suo più grande trionfo è a Teramo il 24 Giugno del 1847. L’anno dopo pubblica la prima raccolta con 49 poesie, quasi tutte in ottave.
Ma spesso dopo le sue esibizioni dà il permesso di stampare le poesie improvvisate per beneficenza o per raccogliere fondi per la causa unitaria.
Così, se alfin disperdersi
Vedrò mia speme al vento,
Non su miei fati inutile
Io scioglierò lamento
Il suo impegno politico viene ricompensato con vitalizi elargiti dalle amministrazioni provvisorie dopo l’Unita d’Italia ormai conquistata. Giannina non si è mai risparmiata collaborando con circoli democratici e personaggi impegnati nel Risorgimento a campagne di propaganda, raccolte fondi e cerimonie celebrative. Al ritorno a Napoli ottiene da De Sanctis, allora ministro della Pubblica Istruzione, una pensione annua.
Il ritorno a Teramo nel 1863 è un trionfo. Giannina comincia a essere stanca di vagare e improvvisare, desidera rallentare e dedicarsi all’educazione di altre donne.
Vorrei col vol dell'aquila
Levar lo spirto anelo
A spaziar pe' lucidi
Campi del vasto cielo
Nel 1888 muore.
Libera sintesi da https://www.elle.com/it/magazine/storie-di-donne/a31383976/giannina-milli-poesie/
Indirizzo: Via Nicola Palma, 31, 64100 Teramo TE