E' questo il comunicato stampa con il quale la autorevole associazione "Civilta' Contadina" porta a conoscenza dei cittadini l'operato della Commissione Agricoltura della Camera che, il 22 dicembre 2020, si è espressa con parere favorevole sui 4 decreti legislativi proposti dal Governo (n.208, n.209, n.211 e n.212) che riorganizzano il sistema sementiero nazionale e che, con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, vanno, di fatto, a sdoganare l’introduzione delle biotecnologie in agricoltura, aprendo la strada alla coltivazione in Italia degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e dei cosiddetti “nuovi” Ogm (New Breeding Techniques – NBT).

Approfittando della generale attenzione rivolta alla tragica emergenza sanitaria in corso, è triste dover constatare che, in tempi brevissimi e agendo nell’ombra, sia di nuovo messa in discussione la posizione degli italiani sul tema degli OGM, senza confronti, senza dibattito alcuno e senza i necessari approfondimenti.

Ciò è avvenuto ignorando sistematicamente le ragioni di coloro che, con prove sperimentali e scientifiche, hanno dimostrato che OGM e NBT non sono una risposta durevole e stabile ai problemi dell’agricoltura (nonchè fortemente legata agli interessi dell’industria di settore), fornendo al tempo stesso validi elementi per la transizione verso un modello produttivo agro-ecologico.

Gli effetti della coltivazione in ecosistema di OGM e NBT, non riguardano soltanto il piano etico o ideologico, ma sono di carattere squisitamente pratico, poiché comportano lo sconvolgimento del sistema agricolo italiano, mettendo a rischio l’attività di migliaia di agricoltori che valorizzano l’agrobiodiversità.

Saranno inevitabili problemi di “inquinamento genetico” delle produzioni tradizionali e biologiche, in modo particolare per tutte quelle varietà in cui l’impollinazione dipende dall’azione di insetti o del vento, ma anche nei confronti delle specie selvatiche e delle antiche varietà, per le quali il rischio di perdita di biodiversità sarebbe un danno irreversibile e inaccettabile, essendo incontrollabile il processo di trasferimento dei pollini transgenici.

Non possiamo accettare che il Governo, interpretando estensivamente il contenuto della delega ricevuta (art. 11, legge n. 117/19), abbia focalizzato la sua attenzione non al riordino della normativa sementiera, ma alla produzione e commercializzazione di OGM al di fuori dell’ordinamento giuridico vigente che ne vieta la coltivazione. E non è tutto. Il Governo ha, inoltre, ignorato quanto contenuto nella sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo (25 luglio 2018), vincolante per gli Stati membri UE, che ribadiva la pericolosità degli OGM e li equiparava agli NBT.

Agli occhi degli addetti ai lavori, delle migliaia di aziende agricole italiane e di chi da tempo si spende per conservare e valorizzare il ricco patrimonio varietale nazionale, tutto questo appare una irresponsabile e dannosa inversione di marcia, che rischia, peraltro, di compromettere la solidità economica del Made in Italy, e in particolare di quelle produzioni a marchio DOP, IGP, STG, ecc., che vedrebbero irrimediabilmente compromessa la propria qualità e credibilità a causa dell’inevitabile inquinamento genetico dovuto alla coltivazione di colture transgeniche.

L’assetto normativo proposto mette a rischio l’attività di contadini e associazioni che si battono per il diritto alla sovranità alimentare, allo scambio dei semi a libera impollinazione (antichi e moderni) quale migliore arma per fronteggiare l'impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli e crea le basi per una convivenza inconciliabile tra colture transgeniche e tradizionali (a svantaggio di queste ultime).

Civiltà Contadina promuove da decenni la ricerca, la coltivazione e lo scambio di varietà locali, di ecotipi a libera impollinazione, perfettamente adattati alle diverse condizioni ambientali e in grado di crescere e fruttificare senza la dipendenza dalla chimica di sintesi petrolchimica, (concimi, diserbanti, insetticidi al cui utilizzo ci opponiamo fermamente); varietà riproducibili, in grado di evolvere nel tempo, con nuovi semi da utilizzare per la coltivazione nell'anno successivo e in quello dopo ancora, all'infinito, sementi libere, prive di brevetti o altre limitazioni, un bene comune.

Portiamo avanti l'opera di tanti contadini del passato, a cui siamo eternamente grati per l'immenso atto di amore e generosità per aver perseverato nella coltivazione di tantissime varietà locali, che sono giunte così sino a noi e che oggi abbiamo il dovere civile e morale di tramandare.

Civiltà Contadina ribadisce la propria contrarietà alla coltivazione di OGM e NBT e si oppone con fermezza ad ogni forma di modifica genetica degli organismi viventi, vegetali o animali.

Civiltà Contadina si unisce al coro di associazioni che chiedono al Governo italiano di ritirare i decreti legislativi presentati e che l’argomento sia sottoposto a un referendum consultivo nazionale.